Data Evento
13 Marzo ore 9.30
Di
Federico García Lorca
Regia
Vittorio Bonaccorso
Con
Compagnia G.o.D.o.T

Non c’è un pensiero, una riflessione, un colore della vita, un’emozione, un concetto filosofico, un moto dell’anima, un umore che non trovi in Federico Garcìa Lorca una sua massima espressione in versi. È il poeta dei poeti. Ne La casa di Bernarda Alba, con la scansione della tragedia, si consuma inesorabile il dramma delle figlie di Bernarda che anelano ad una libertà negata che solo la vecchia Maria Josefa, madre di Bernarda, riesce a trovare rifugiandosi nella follia. Tutto qui è teatro puro che assurge ai livelli più alti e universali della poesia e inchioda in un turbinio di contrasti emotivi sia l’interprete sia lo spettatore. Pur condensando in uno i tre atti originali, ho cercato di rispettare la scansione musicale del testo, fatta di pause ed improvvisi accelerando di una parola dura e tagliente ma al tempo stesso calda, avvolta in quel “silenzio ombroso” in cui le angosce si materializzano per dare vita a fantasmi irrequieti. Ho chiesto alle attrici di farsi possedere da essi guardando al copione con gli occhi e la mente rivolte alla tragedia greca. Ho cercato di fare del corpo di Bernarda i pilastri della casa e di quello delle attrici le pareti, scarnificando quei “muri spessi” in semplici graticci: elementi che costituiscono la gabbia – galera all’interno della quale Bernarda è l’albero della nave a cui legare le figlie attratte dal canto degli uomini “sirena”, nella vicina ma, al contempo lontanissima, campagna assolata, il mare in cui vorrebbero a ogare per “salvarsi”, perdersi e dare un senso alla propria vita.